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aprile
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èStoria: Il Festival Internazionale di Gorizia riflette sull’Identità Italiana.
“ITALIA MIA”: LA XIII EDIZIONE DI èSTORIA.
IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA STORIA RIFLETTE SULL’IDENTITÀ ITALIANA
GORIZIA 25-28 MAGGIO 2017
Tra gli ospiti di questa edizione, anche Gian Antonio Stella, Alberto Angela, Carla Fracci, Marcello Veneziani, Beatrice Lorenzin, Massimo Teodori, Giuseppe Parlato, Marco Revelli, Ernesto Galli della Loggia, Marco Travaglio, Fabio Isman, Antonio Padellaro, Marco Cimmino, Massimo Cacciari, Innocenzo Cipolletta, Quirino Principe, Sergio Romano, Vittorio Strada e molti molti altri.
“Italia Mia” è il titolo scelto per l’edizione 2017 di èStoria, in programma a Gorizia dal 25 al 28 maggio 2017. Giunto alla tredicesima edizione, il Festival sarà dedicato ad approfondire da più prospettive le diverse componenti dell‘identità italiana. Ancora una volta la storia interrogherà la letteratura, il diritto, la fede, l’economia, il giornalismo e numerose altre discipline per affrontare il tema Italia mia ad ampio raggio e chiedersi cosa significhi essere italiani.
“Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno…” cantava Francesco Petrarca in una celebre canzone politica che immaginava un’Italia unita dalle Alpi alla Sicilia e libera dalle lotte di fazione e di comune dell’epoca. “Con la scelta di intitolare la XIII edizione del Festival èStoria Italia mia, abbiamo voluto ricollegarci a quei versi e a quelle intenzioni. Ma è davvero inutile parlarne? Noi crediamo fermamente che la riflessione sull’identità italiana sia il tema politico-storiografico più rilevante di oggi, nel turbine di un tempo che accelera le trasformazioni, gli equilibri geopolitici mondiali e in un momento in cui qualcuno prefigura l’inabissamento definitivo della nazione. Ormai lontani dalle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, propendiamo per l’idea della centralità di questo ragionamento.” Adriano Ossola, ideatore e curatore del Festival èStoria
Chi ama la storia conosce bene il fascino degli anniversari, ma allo stesso tempo non trascura le suggestive insidie celate dietro le date simboliche: nel 2011 ricorreva il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e tra celebrazioni, pubblicazioni e iniziative di ogni sorta emergevano con forza analisi, riflessioni, critiche, visioni e revisioni, in un dibattito non sempre sereno e a volte condizionato da retoriche strumentali o mal poste. Sono trascorsi sei anni e il panorama è molto mutato: gli ideali connessi all’unificazione europea cedono il posto nel vecchio continente a una nuova centralità delle nazioni con le loro diversità di storia e interesse. L’arrivo di numerose persone dagli angoli poveri o sconvolti del mondo crea uno sconcerto prossimo alla paura e propone il terribile contrasto “noi/loro”, che si accompagna alla crescente tensione tra l’Occidente e l’Islam. Spesso le radici culturali e umane sono fraintese, distorte, piegate in modo strumentale: e ciononostante esse sono di importanza primaria nella definizione di un cittadino che, senza cessare magari di sentirsi europeo e cosmopolita, può chiedersi a buon diritto cosa significa e che comporta anche il suo essere italiano.
Se la declinazione dei temi plurali delle scorse edizioni (Imperi, Eroi, Patrie, Guerre, Giovani, Schiavi…) conosce con Italia mia un sovvertimento imponente, non cambia la volontà di costruire un appuntamento internazionale, occasione ulteriore per guardarci con gli occhi di chi ci studia dal resto del mondo. Sarà un Festival caleidoscopico quello che èStoria intende realizzare: non cambia la volontà d’intrecciare la storia con altre discipline e saperi: letteratura, arte, economia, antropologia, musica, cinema, archeologia e altro ancora, con un ruolo centrale dell’attualità e delle sfide future.
Storici, giornalisti, autori, studiosi, artisti e personalità dei più diversi campi proporranno al pubblico i rispettivi contributi sull’identità italiana: un tema che sarà particolarmente interessante sviluppare in una città come Gorizia, che vede sventolare il tricolore dal 1916 e che dall’Italia si è sentita desiderata e lasciata a se stessa, custodita e talvolta un po’ dimenticata. Una città di confine, con anime differenti ma capaci di una convivenza anche feconda: ancora una volta, con la tredicesima edizione di èStoria, una capitale della cultura aperta a un pubblico di anno in anno più coinvolto dalla storia.
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