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aprile

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Trieste: padre di famiglia liberato dalla morsa dei debiti. Nuova vittoria per Legge3.it

Con il supporto di Legge3.it, un militare, padre di famiglia, ha ottenuto una soluzione sostenibile per uscire dal loop dei debiti contratti per onorare un primo finanziamento, preso per garantire alla famiglia una vita dignitosa. Bertollo: «In Italia si fa ancora troppo affidamento sul credito, per poi rimanerne schiacciati».

A volte si può essere travolti dai debiti solo per aver comprato un oggetto. La rata accordata, prima sostenibile, improvvisamente non è più onorabile. Diventa così necessario chiedere un altro prestito, ritrovandosi in una morsa a tenaglia senza via d’uscita. È stato certificato che, in questi anni, i prestiti in Italia sono cresciuti più rapidamente del reddito disponibile. Un frangente dunque sempre più comune e che ha portato un padre di famiglia dinanzi al Tribunale di Trieste. Qui, con l’assistenza di Legge3.it, l’uomo è riuscito a lasciarsi tutti i problemi del passato alle spalle.

Con più di 90 famiglie salvate e oltre 41.500.000 € di debiti cancellati, Legge3.it, fondata da Gianmario Bertollo e presente in tutta Italia con una rete di studi legali, da anni aiuta privati e imprenditori ad avviare e seguire le pratiche necessarie per attivare le procedure previste dalla legge per uscire da situazioni di sovraindebitamento. 

I dati Istat certificano ormai 1 milione di poveri in più in Italia. Una situazione causata dalle crisi economiche che negli anni si sono succedute, aggravate dalla recente pandemia e dal conflitto in corso che sta portando a un aumento ingente e spesso non sostenibile dei beni di prima necessità. Tradotto: uno stipendio medio, spesso, non basta più. «A rendere più complicata la situazione – evidenzia Bertolloun mercato del credito al consumo caratterizzato dal dilagare di pratiche di prestito irresponsabili e dalla mancanza di vere regole per i nuovi prodotti a rischio, come i prestiti con anticipo sullo stipendio e i vari “acquista subito, paga con calma”».

Ne caso del cliente di Legge3.it, si tratta di un militare in carriera, sposato, padre di una bambina di 6 anni. La moglie non lavora né contribuisce con alcun tipo di entrata. Il nucleo familiare, dunque, vive con l’unica entrata derivante dalla professione dell’uomo. Il ricorrente possiede due autovetture ma dal valore commerciale irrisorio. Una (immatricolata oltre 30 anni fa) è in uso alla cognata. 

Dopo una parentesi di vita in caserma, nel 2006 l’uomo decide di trasferirsi in un’abitazione tutta sua con la moglie. Contrae così un finanziamento per acquistare un’auto per recarsi a lavoro. Inizialmente, seppur con difficoltà, riesce a onorare le rate. Successivamente, però, è costretto a ricorrere a nuovi prestiti per cercare di coprire gli arretrati. Si innesca così una spirale irreversibile, con progressivo aumento del debito, degli interessi di mora e delle conseguenti rate mensili. nel 2016 nasce la figlia e le spese, come è facile intuire, aumentano. Diviene necessario ricorrere nuovamente al credito al consumo, questa volta con le forme della cessione del quinto dello stipendio e della delegazione di pagamento, con ulteriore ed irreversibile indebitamento del ricorrente.

«Un quadro, quello del cliente di Legge3.it che corrisponde ai recenti dati forniti dell’Istat che evidenziano come in Italia si faccia ancora troppo affidamento sul credito, per poi rimanerne schiacciati. Quello che molte famiglie e imprese non sanno è che esiste una legge dello Stato, la Legge 3 del 2012, che consente di cancellare n modo sostenibile i debiti che non si riescono a pagare per poi ripartire con la propria vita», spiega il fondatore di Legge3.it. E proprio grazie al supporto dello strumento giuridico, conosciuto anche come “salva suicidi”, che il giovane padre di famiglia ha potuto tirare un sospiro di sollievo. 

Il Tribunale di Trieste ha appurato che la situazione di sovraindebitamento si è creata nel tentativo di garantire al nucleo familiare un dignitoso tenore di vita. Ai sensi degli articoli previsti dalla Legge 3 del 2012 e sulla base dell’autocertificazione fornita dal ricorrente, il giudice ha disposto che l’uomo trattenga un importo mensile di € 1.600 euro per il sostentamento familiare, procedendo, con il resto della somma percepita, alla cancellazione di ogni debito pregresso, tramite la liquidazione del patrimonio, in 4 anni.

«Molti credono che la Legge 3 sia qualcosa riservato esclusivamente alle aziende. Non è così! Si tratta di strumenti accessibili anche ai privati, che possono portare allo stralcio di una parte, anche importante, del monte di debiti, purché – spiega il fondatore di Legge3.it – si rispettino determinati parametri, pagando poi la parte restante con un piano di rateizzazione che sia realmente sostenibile e consenta all’indebitato di vivere una vita dignitosa e onorare l’impegno preso con i creditori». 

«In Italia – conclude Bertollo con una riflessione – ci sarebbe bisogno di una maggior educazione finanziaria, magari introducendola anche nelle scuole. Questo non solo permetterebbe di diffondere una maggior conoscenza degli strumenti normativi previsti dal nostro sistema di leggi, ma anche di imparare a gestire meglio il denaro, riuscendo a capire quali siano gli investimenti da fare o da evitare, i prestiti che possono aiutare la ripresa e quelli che, al contrario, non faranno altro che peggiorare la situazione».