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Buoni propositi 2022 per l’edilizia: proroga dei bonus, abbattimento del tetto ISEE e maggiore organizzazione interna
Cresce il bonus mobili, Superbonus anche per le unifamiliari, tolto il vincolo ISEE sotto 25 mila euro, ma entro giugno 2022 concluso almeno il 30% di lavori.
Alberti: “Anno d’oro per il settore se le aziende punteranno su una migliore organizzazione, preparandosi a gestire crescita e concorrenza”
Per chi opera nel settore dell’edilizia, il 2022 sarà davvero un anno di grande produttività. La Legge di Bilancio 2022, infatti, ha confermato i bonus (Ecobonus e Sismabonus), la possibilità di cedere il credito (che per il proprietario dell’immobile vuol dire lavori a costo zero, senza dover anticipare nulla) e lo sconto in fattura. Oltre alle attese conferme, ci sono ulteriori novità, come l’abbattimento del tetto Isee di 25 mila euro per le abitazioni unifamiliari (le villette) e l’aumento del bonus mobili a 10 mila euro, consentendo di detrarre fino a 5 mila euro, ovvero, il 50% della spesa.
Altra novità per il prossimo anno è la revoca dell’obbligo del visto di conformità e di asseverazione per i lavori di importo complessivo inferiore a 10 mila euro e i progetti che rientrano nell’ambito di bonus casa diversi dal 110% o lavori in edilizia libera
Per poter usufruire delle agevolazioni statali sulle unifamiliari per tutto il 2022, però, è necessario che almeno il 30% dei lavori del progetto vengano ultimati entro la data del 30 giugno 2022. Una scadenza improrogabile, che gli imprenditori edili devono tener ben presente.
“Il prossimo anno potremmo assistere ad un vero e proprio boom del settore, con centinaia di cantieri pronti a partire. – Commenta Guido Alberti, marketer, blogger e imprenditore edile, fondatore di Marketing al Millimetro, agenzia di consulenza strategica per il settore edilizio – A mio avviso, soprattutto le realtà medio piccole, devono iniziare sin da subito a lavorare sull’organizzazione aziendale, per prepararsi a tutto questo lavoro, evitando il rischio di implodere. Per loro la partita si giocherà principalmente su quelli che sono i bonus minori, ma è proprio qui che si concentrerà la maggiore concorrenza. Moltissimi imprenditori, attratti dall’elevato flusso di denaro che muovono gli incentivi, proveranno ad entrare nel settore. In molti avranno dalla loro la possibilità di investire somme maggiori rispetto ai piccoli imprenditori, che, però, avranno il vantaggio di una maggior esperienza”.
Del resto, secondo lo studio realizzato da Confartigianato sui dati diffusi dal Ministero dell’economia e della finanza, già nel 2021 l’Italia è stato il primo paese in Europa per dinamismo di investimenti nel settore delle costruzioni.
“Dati alla mano, per chi vuole crescere in questo settore, il 2022 rappresenterà l’occasione giusta, ma bisogna farsi trovare pronti. Questo vuol dire, soprattutto per le realtà più piccole, migliorare l’organizzazione aziendale interna, rendere la propria struttura in grado di gestire più progetti, e questo può essere fatto solo se ci si avvale di personale qualificato ad ogni livello. Sarà, inoltre, importante farsi trovare pronti ad ispezioni e controlli, fiscali, ma anche nei cantieri, che saranno più frequenti. – Prosegue Guido Alberti – Per poter affrontare al meglio questa nuova età dell’oro, gli imprenditori dell’edilizia devono puntare anche sul marketing, un’importantissima leva strategica che spesso sottovalutano. Il marketing, invece, può essere ciò che ci distingue dagli altri, ciò che ci permette di migliorare il posizionamento, facendo sì che la nostra azienda non debba accontentarsi delle briciole di una torta così succulenta, ma riesca ad accaparrarsene una bella fetta. Del resto, è proprio nei momenti di cosiddette ‘vacche grasse’ che bisogna pensare alle strategie di crescita e ai numeri in cassa, costruire qualcosa di stabile e duraturo”.